Perché Meditare ?
Quale è lo scopo ultimo della Meditazione?
Il fine ultimo della meditazione è il raggiungimento del samadhi, lo stato di unione con il tutto. E’ uno stato difficile da descrivere a parole, bisogna sperimentarlo. E’ quello stato di beatitudine in cui non vi è più sofferenza, c’è totale assenza di pensieri e di emozioni disturbanti, è quel vuoto che è in realtà pienezza totale. E’ pura gioia di esistere, è la vera felicità, che non dipende da fattori esterni ma si trova semplicemente dentro di te.
In questo stato ti senti in comunione con tutto ciò che esiste, ti senti parte del Tutto, sei il vento, sei il sole, l’albero, il fiore, sei l’acqua, l’aria che respiri, sei l’aquila che vola alta nel cielo, sei la terra, il bruco, la farfalla, sei tutto ciò che vive. Ti senti una sola cosa con l’intero universo vivente.
Puoi contattare la tua parte selvaggia, il tuo istinto primordiale, ma anche la tua parte divina, celestiale, che si uniscono in un matrimonio mistico, il matrimonio alchemico della terra e del cielo, dentro di te.
E una volta raggiunto questo stato, anche soltanto per pochi secondi o minuti, nulla sarà più come prima.
Tutti possono meditare? E chi non riesce a stare fermo?
Queste le domande che mi vengono poste più di frequente da chi mi contatta.
Certo è che all’inizio è necessario rieducare la tua mente all’attenzione cosciente, stato a cui non sei abituata perché vivi comunemente la tua vita con il pilota automatico azionato, condizionata da comportamenti appresi da altri e distratta da tutto ciò che si trova al di fuori di te.
Ma una volta che hai interiorizzato questo nuovo atteggiamento mentale, puoi applicare la meditazione ad ogni tua azione quotidiana, puoi meditare camminando o mentre fai jogging, puoi trovarti in uno stato meditativo anche mentre fai le pulizie di casa.
Ogni tuo gesto o azione della giornata può divenire MEDITAZIONE.
E’ un cambiamento radicale del tuo modo di vivere la vita.
E’ un cambiamento profondo che ti conduce verso la pura gioia di esistere. E questo nuovo modo di vivere lo raggiungi per gradi, attraverso la pratica.
In un certo senso ti ritrovi a vivere quello stato di totale presenza a te stessa in ogni tua azione, come quando eri bambina e completamente assorta nei tuoi giochi non provavi alcun tipo di preoccupazione ma soltanto pura e totale gioia di vivere.
Chi inizialmente ha difficoltà ad imparare la pratica meditativa in una posizione immobile, può iniziare a praticarla mentre cammina.
Ci sono particolari meditazioni con specifiche indicazioni che puoi fare mentre sei in movimento.
Non riesci a stare nella stessa posizione a lungo? Non riesci a stare fermo per molto tempo nella stessa “asana” ?
E’ proprio questa la sfida! La posizione del loto o semi-loto o quella a gambe incrociate, ideali per meditare, fanno sì che le correnti energetiche contenute nel tuo corpo fisico si quietino. E quando le correnti dell’energia fisica si sono quietate, si quieta anche la mente.
Ma in ogni caso, se guidata dalla persona giusta, puoi iniziare a meditare nel modo più adatto a te in quel momento.
Che differenza c’è tra Mindfulness e Meditazione ?
La parola Mindfulness significa “consapevolezza” e “attenzione”, ovvero “attenzione cosciente”.
Letteralmente si può tradurre come “pienezza mentale”, intesa come essere pienamente presenti nel qui ed ora, nell’attimo presente.
Ed è la traduzione del termine “Sati” in lingua pali, che è il linguaggio usato dal Buddha.
La Mindfulness è un elemento essenziale della pratica buddhista Theravada, che è la pratica meditativa più antica, quella delle origini.
Meditare deriva dal latino “meditari” che origina da “mederi” e significa curare.
La Meditazione è l’arte di spostare l’attenzione dall’esterno verso l’interno, al tuo mondo interiore, nel momento presente, nel qui ed ora.
Quando contempli con attenzione cosciente, che non è semplice attenzione, quel che accade in te, senza alcun tipo di giudizio né pregiudizio, diviene possibile per te trasformare tutti i tuoi pensieri e le emozioni disturbanti.
E dal momento che sei quel che pensi e credi, va da sé che trasformando i tuoi pensieri ed emozioni puoi guarire te stessa e la tua vita!
La meditazione buddhista venne portata in occidente e resa popolare da Jon Kabat – Zinn, biologo e scrittore statunitense, attraverso il suo programma finalizzato alla riduzione dello stress.
Ed è grazie a questo che anche gli occidentali hanno potuto scoprire che la funzione della meditazione, della mindfulness va ben oltre la riduzione dello stress, perché è in grado di donare enormi benefici sia fisici che psicologici, tanto che si è diffusa non soltanto in ambito clinico ma anche nelle scuole.
La prima cosa che ci insegna questa filosofia, che con l’andare del tempo può diventare uno stile di vita, è che i problemi e la sofferenza sono delle opportunità.
Senza alcun tipo di problema, disagio, dolore, sofferenza probabilmente non ci si avvicinerebbe alla pratica della meditazione, che è un prezioso strumento di grande trasformazione personale.
Imparare l’attenzione cosciente che è diversa dalla semplice attenzione, ti permette di accogliere e trasmutare il dolore, la rabbia, la tristezza e tutte quelle emozioni o disagi che ti disturbano.
E’ un po’ come “fare la polvere” sulla tua anima, per farla tornare a risplendere a poco a poco, riportandoti a quello stato originario di beatitudine e connessione con il tutto in cui ti trovavi al momento della tua nascita.
L’attenzione cosciente può ridare ad ogni immagine distorta dalla tua mente, anche a quella più buia, la sua luce originaria.
Che tu possa camminare nella bellezza e far risplendere la tua Luce!
Simona Staropoli